La Piana del Sele è un territorio che si estende immediatamente a Sud di Salerno. E’ una pianura di circa 500 chilometri quadrati, ed è bagnata dal fiume Sele. Un tempo territorio malarico, fu sottoposta a partire dagli inizi dell’Ottocento a numerosi interventi di bonifica, i più rilevanti nel ventennio fascista e fino agli ann ’50. La Piana possiede un’identità storica e culturale, ma soprattutto economico-produttiva, strettamente legata all’entroterra e all’enorme influenza che il fiume Sele ha esercitato e continua a esercitare su di essa. La piana risulta composta dalle parti inferiori dei bacini del Picentino, del Tusciano e dello stesso Sele, fiumi che, insieme a un numero di corsi d’acqua minori, costituiscono il ricco sistema idrografico della zona, che comprende i comuni di Pontecagnano Faiano, Battipaglia, Eboli, Serre e Capaccio.

Lo sviluppo agricolo del territorio, si è affermato con la costruzione della diga di Persano e la realizzazione di numerosi canali d’irrigazione, determinando, grazie anche al clima favorevole, lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnia del territorio.

Punta di diamante dell’attività agricola condotta nella Piana del Sele è stata indubbiamente la fragola, introdotta circa 40 anni fa dall’azione meritoria dell’Istituto per il Commercio Estero (ICE), della Camera di Commercio e dell’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura. L’impulso all’espansione della coltura fu dato dall’adozione della tecnica di semiforzatura, effettuata con l’ausilio di archetti metallici, e da nuovi prodotti plastici, ottenuti dalla tecnologia di sintesi dei polimeri dall’industria petrolchimica. Pertanto la coltura protetta della fragola, dai pochi ettari del 1965 passò agli oltre mille dei primi anni ’80, superando di gran lunga quella operata in pieno campo.

Attualmente, la tipologia di pianta fresca, rispetto alla pianta frigoconservata utilizzata per anni, ha notevolmente allargato l’arco temporale di raccolta, alienando il concetto di stagionalità della fragola, che viene così prodotta e raccolta 10 mesi all’anno. Altro fattore da non sottovalutare, dal punto di vista pedologico, è stato l’elevato contenuto in argilla di molti terreni situati in Agro di Battipaglia, rivelatisi ottimi per la coltivazione dei fragoleti, con opportuna sistemazione del terreno in prode, con l’ausilio del drenaggio e grazie a cospicue somministrazioni di sostanza organica. Dire Piana del Sele, oggi, significa descrivere un’area ortofrutticola e fragolicola di estremo interesse, con aziende dotate di metodologie produttive di punta e moderni criteri di gestione, ed è probabilmente l’unica area meridionale che esporta la totalità della produzione e vanta realtà avanzate nella commercializzazione del prodotto ortofrutticolo fresco come pure del trasformato.

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